QUESTO GIRO DELLA PROVINCIA E’ PATRIMONIO DEI GIOVANI
COMO Per davvero un conto alla rovescia (fosse così nella vita), più aumentano
le edizioni più ci si accorge che il Giro della Provincia ringiovanisce. Già 63
edizioni: un bel dire, senza pause dal lontano 1949! Tante le personalità che
venerdì scorso, in serata, a Villa Gallia (sede dell'Amministrazione
Provinciale), hanno fatto il punto sul valore che rappresenta questa
manifestazione per l’attività giovanile. “Modificare la regola della linearità
– ha precisato il presidente provinciale comasco del ciclismo Franco Bettoni
presentando gli ospiti- ci avrebbe fatto correre il rischio di snaturarlo.
Allora abbiamo ridato fiducia all’esperienza di società collaudate ed a sponsor
che amano il ciclismo come noi”. Del resto sono gli atleti a far grande una
corsa. “Abbiamo dato il nostro patrocinio (Amministrazione Provinciale) per la
presentazione – ha esordito l’avv. Patrizio Tambini, neo assessore a Bilancio,
Trasporti, Turismo, Sport e Tempo Libero – ma guardiamo con la massima
attenzione all’intero Giro per i valori ed i contenuti. Sappiamo delle
difficoltà nella circolazione stradale, ma siamo certi che per giovani di 15 e
16 anni sia questa una palestra di vita irripetibile che merita rispetto non
solo da parte delle Istituzioni. Guardiamo molto attenti all’esito della vostra
iniziativa, per l’alto valore morale e sportivo che conserva nel tempo”. Il
vice presidente della F.C.I. Gianni Sommariva, intervenuto con Flavio Mocchetti
(vice regionale), Michele Gamba (presidente di Bergamo) e Adriano Arioli
(responsabile nazionale del settore Giovanile) hanno posto ben in evidenza l’
impegno organizzativo, esaltando l’interesse che scatena nei giovani ormai da
decenni, rapporto che si è andato consolidando, sotto il profilo tecnico con
tanti atleti, diventati poi anche campioni. “Siamo gente che ogni domenica si
trova sulle strade e che dalle stesse attinge più o meno l’esaltazione dei
valori che implicano impegno, sacrificio, capacità di adattarsi - evidenziava
Gianni Sommariva - gli atleti in gara e chi organizza attorno, anche quando c’è
vento o pioggia, sol leone o neve, in qualsiasi condizione. C’è solo uno che
vince, ma tutti contribuiscono allo spettacolo che offre una gara”. Su questi
punti ha ben sottolineato altri aspetti l’on.le Nicola Molteni: “Questo Giro
rappresenta un autentico gioiello per l’attività giovanile, i cui valori sono
sempre dati dall’abnegazione e dai sacrifici che coinvolgono atleti e
dirigenti organizzatori; splendida vetrina in proprio di altri aspetti
naturali che coinvolgono la stessa prova ciclistica in più tappe. Essere
riusciti a conservarla così bene nel tempo merita stima ed apprezzamento” Un
Giro che non cambia il collaudato clichet delle ultime edizioni, ma con una
novità: l’arrivo in provincia di Milano. “Riportare sulle strade di Barlassina
la tappa finale, di una prova tanto importante come questo 63° Giro, onora la
passione di Gianni Dubini (marito). Sudore, fatica e poi tanta programmazione
rispecchiano la sua filosofia – dice la moglie Tina – quindi ringrazio la
Marianese per avermi dato la possibilità di ricordare la sua grande passione”
Classica ciliegina sul Giro. “Sarà una tappa che potrebbe mettere i puntini sul
nome del vincitore, con due volte lo strappo di Carimate (dal Castello), la
salitella di Montesolaro, che immette nella Valle della Serenza e poi la salita
stessa di Figino. Lì se il Giro avrà ancora dei dubbi sul vincitore – dice
Giuseppe Mottadelli segretario della Marianese – sicuramente li
dissolverà”. Giulio
Mauri